martedì 31 gennaio 2017

Riportiamo l’articolo apparso il 31 gennaio 2017 sul supplemento on line di “La Rucola”. Un caloroso grazie al Direttore Responsabile Fernando Pallocchini ed alla nostra socia Simonetta Borgiani


Al “Centro Studi San Claudio” un intenso 2016

Il Presidente Alberto Morresi relaziona sulle attività svolte durante l’anno appena trascorso

Dopo avere, nei primi mesi del 2016, riassegnato incarichi e mansioni, sono iniziate le attività del Centro Studi San Claudio al Chienti,promotore delle teorie sulla presenza carolingia nel piceno. Nel corso delle riunioni mensili, la maggior parte aperte a soci e simpatizzanti, oltre ai consueti scambi di proposte e informazioni, sono state esposte in conferenza le ricerche personali di alcuni membri del gruppo e di graditi ospiti. Il dott. Nazzareno Graziosi ha parlato delle “Salaria Picena e Salaria Gallica” e delle relazioni tra i “Popoli antichi e le Correnti superficiali dell’Adriatico” e “La storia del Salato”; Antonio Volpini ha mostrato e descritto carte geografiche antiche, foto d’epoca e una relazione sulle “antiche stazioni di posta”; Albino Gobbi si è espresso sulla presenza carolingia in Abruzzo; Silvano Scalzini ha descritto i percorsi delle “antiche strade umbro-marchigiane: da Civitanova a Foligno” e ha organizzato una cena di degustazione con piatti della tradizione picena presso l’Istituto don Bosco; il professor Enzo Mancini ha narrato memorie d’infanzia a San Claudio e descritto i suoi studi su sismicità, clima e coltivazioni nel piceno, messi a confronto con la realtà climatico/agricola di Aachen; la professoressa Simonetta Torresi ha approfondito alcuni capitoli del suo ultimo libro “II + II”; Massimo Orlandini ha illustrato i suoi studi sulla presenza di Federico II nelle Marche; Piero Giustozzi ha proposto all’attenzione dei soci argomenti relativi ai misteri sorti attorno all’abbazia di S. Claudio a partire dall’occupazione tedesca.
Grazie a una sponsorizzazione sono stati stampati e distribuiti in uffici e centri turistici 7500 depliant in italiano e 3000 in inglese sull’Abbazia di San Claudio.
Sono state organizzate due gite: in agosto a S. Vincenzo al Volturno, Capracotta e San Giovanni in Venere; in settembre a Lanciano e SanVito Chietino. Non è mancata la partecipazione alle conferenze del professor Giovanni Carnevale: a Piediripa in collaborazione con l’associazione Cluentum, a Monte San Vito, ad Assisi su invito dell’associazione “Società culturale Arnaldo Fortini”, a Macerata nel corso della presentazione dell’ultimo libro, scritto dal professor Carnevale  con Domenico Antognozzi ,“Il Piceno da Carlo Magno a Enrico I”.
È stata proposta dal Centro Studi, e accettata il 24/6, la cittadinanza onoraria in Corridonia del professor Giovanni Carnevale mentre c’è stata la partecipazione di alcuni soci come relatori e organizzatori nel percorso di formazione per insegnanti “Alla scoperta del Medioevo” svoltosi a Macerata.
Sono in aggiornamento continuo il sito www.centrostudisanclaudioalchienti.org e la pagina facebook “Centro Studi San Claudio al Chienti” con relazioni, video, notizie, documenti, pubblicazioni.
L’associazione continuerà anche nel corrente anno a proporre e realizzare iniziative volte alla riscoperta e rivalutazione del passato nel piceno, confidando sempre in un futuro appoggio e interessamento del mondo accademico. 
Alberto Morresi – Presidente

31 gennaio 2017

lunedì 23 gennaio 2017

Lo scultore Sandro Piermarimi onora Carlo Magno con una statua in marmo

Giorgio Rapanelli ha pubblicato il 27 ago 2016 un interessante video che solo ora riusciamo a pubblicare:
Giorgio ci informa che il nostro amico scultore Sandro Piermarini, dopo aver letto i libri del professore e archeologo don Giovanni Carnevale sulla Cappella Palatina e l'Aquisgrana che Carlo Magno avrebbe costruito in Val di Chienti, provincia di Macerata,ha voluto ricordare l'imperatore con una statua in marmo.

Abbazia di San Claudio (AQUISGRANA) - Cerimonia dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Cavalieri Ospitalieri

La cerimonia si è svolta domenica 22 presso la chiesa di San Claudio a Corridonia, già Cappella Palatina di Aquisgana

martedì 10 gennaio 2017

Non hanno il coraggio di dire fino in fondo la verità!

Pubblichiamo le seguenti analisi ricevute dal nostro socio Domenico Antognozzi (per gli amici Mimmo)








 



Chi ha ragione sulla "coltivazione della vite nell'Alto Medioevo?"  
Come potete osservare dagli allegati, "MEDIOEVO"  nell'immagine a pag. 89 fissa il limite settentrionale della coltivazione della vite addirittura sotto le Alpi, 
mentre FOCUS STORIA a pag. 52, nelle due ultime righe dell'inserto "E se Aquisgrana fosse stata in Italia" ironizzando su Carnevale, pur di screditarlo, lasciano intendere che ad Aachen la coltivazione della vite era possibile. 

Stimo tantissimo il nostro Professor Mancini che con pazienza continua a dare  a questi signori lezioni di botanica,  ma credo che ancora i suoi insegnamenti non li abbiano capiti. Sarebbe da pubblicare sul sito questa contraddizione o almeno ci spiegassero loro perché due eminentissime testate tra di loro fanno a "testate" o meglio a capocciate.  
Cordialmente - Mimmo